L’atrofia vulvo-vaginale è una condizione tendente alla cronicizzazione, caratterizzata da un impoverimento e assottigliamento della mucosa vaginale.
Ne conseguono, così, uno scarso grado di idratazione, pochissima elasticità e minore vascolarizzazione.
Proprio quest’ultima, infatti, risulta essere una delle cause scatenanti dell’atrofia, dal momento che una scarsa irrorazione sanguigna determina soprattutto una cattiva “pulizia” dei tessuti e il loro drenaggio da tossine, che permangono all’interno dei tessuti indurendoli e dando luogo a fenomeni infiammatori (prurito, secchezza, dolore pelvico).
L’anelasticità di questi tessuti provoca, poi, anche una riduzione dell’attività contrattile della muscolatura pelvica e un progressivo indebolimento degli organi con possibile ptosi o prolasso pelvico.
La minore vascolarizzazione risulta essere una delle cause scatenanti dell’atrofia.
L’atrofia vulvo-vaginale consegue spesso alla menopausa per la diminuzione dei livelli ormonali.
L’atrofia vulvo-vaginale consegue troppo spesso alla menopausa, poiché la diminuzione dei livelli ormonali all’interno del nuovo corpo della donna ne provoca i tipici cambiamenti anatomici e fisiologici (minore tessuto sottocutaneo e riduzione in dimensioni delle piccole e grandi labbra).
Quindi, ricapitolando, ecco quali sono i maggiori disturbi e sintomi correlati all’atrofia:
- secchezza e prurito genitale
- bruciore durante la minzione e urgenza di urinare
- dispareunia o dolore durante i rapporti sessuali
- infezioni ricorrenti uro-ginecologiche
- incontinenza urinaria
La riabilitazione del pavimento pelvico prevede un programma di esercizi mirato e cucito su misura sulla donna, in modo da andare a migliorare la salute del perineo in termini di tonificazione muscolare, drenaggio e rinnovamento dei tessuti ed eliminazione del dolore e del bruciore degli stessi.