Domande frequenti

La cistite post-coitale molto spesso è indicativa di un pavimento pelvico non perfettamente in salute: infezioni ricorrenti pregresse e abuso di antibiotici predispongono ad un cattivo drenaggio e “pulizia” di tutti i tessuti del pavimento pelvico, lasciando questi ultimi in uno stato di ipertono cronico che, sollecitato durante un rapporto sessuale, scatena nuovamente una cisitite. Altre cause di cisitite post-coitale possono essere l’atrofia vaginale in menopausa e l’indebolimento delle strutture di sostegno di organi pelvici quali utero e vescica. Una valutazione del pavimento pelvico può aiutarti a capire qual è la soluzione più adatta a te, ottenendo enorme beneficio già in poco tempo!

L’intervento chirurgico di prostatectomia parziale o totale è caratterizzato, nella maggior parte dei casi, da conseguenze organiche quali incontinenza urinaria e deficit dell’erezione. La riabilitazione del pavimento pelvico prevede un percorso di rieducazione funzionale con esercizi di rinforzo muscolare e di respirazione per riequilibrare le pressioni addominali scorrette.

Il dolore al coccige, o coccigodinia, può presentarsi spontaneamente a causa di squilibri posturali e muscolo-scheletrici, di infezioni e infiammazioni locali e riflesse, oppure in seguito a trauma diretto sulla zona sacro-coccigea. Una volta definita la causa di questa tipologia di dolore, è possibile intervenire con un percorso riabilitativo posturale e di terapia manuale, che può prevedere anche manovre endocavitarie mirate al riposizionamento del coccige ed a decontratturare e “dare respiro” a tutti i tessuti circostanti.

Si definisce vaginismo la totale impossibilità da parte della donna di permettere la penetrazione vaginale durante un rapporto sessuale o una visita medica. La chiusura involontaria, nonostante la volontà della donna di lasciarsi andare, è accompagnata da una forte contrattura del perineo e, quindi, dispareunia o dolore all’introito vaginale. Il vaginismo è caratterizzato da una componente fortemente psico-emotiva. Spesso, dunque, vaginismo e dispareunia sono due condizioni coesistenti. La dispareunia, invece, è caratterizzata da un dolore sia all’ingresso che in profondità e può essere causata, ad esempio, dall’ipertono del perineo associato ad altre condizioni come endometriosi, cistiti ricorrenti, esiti cicatriziali sul perineo, interventi chirurgici all’addome o al pavimento pelvico, prolasso di organi pelvici (vescica, utero, retto), ecc.

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Se sei arrivata fin qui , sicuramente sei alla ricerca di risposte sempre più chiare e precise su come affrontare e “prendere di petto” la Vulvodinia. Rivolgersi ad un ginecologo esperto e sensibilizzato all’argomento è il primo step per poter cominciare parallelamente un percorso farmacologico e riabilitativo.

Puoi trovare una sezione completamente dedicata alla Vulvodinia nel menù di questa piattaforma, ma vorrei tanto che non rimanessi ferma ancora a lungo, evitando il confronto con professionisti esperti che possono darti tutte le risposte e non farti più sentire sola.

Le cause di stipsi e svuotamento incompleto ad ogni defecazione possono essere molteplici. Tante sono le domande che vengono fatte al primo incontro in valutazione, al fine di indagare ogni possibile causa: corretto transito intestinale, formazione delle feci e presenza dello stimolo evacuatorio sono i presupposti principali per capire il tipo di stipsi. Lo svuotamento incompleto, definito anche come sindrome da defecazione ostruita, viene indagato dal proctologo dal punto di vista funzionale attraverso esami strumentali, come la manometria e la defecografia, in modo da escludere cause organiche, quali rettocele e prolasso rettale.

E se la causa dell’incontinenza urinaria non fosse la mancanza del tono muscolare? Sapevi che anche lo stato di iper-pressione addominale, ma anche di ipertono del pavimento pelvico possono causare incontinenza? Cercare online video dimostrativi su come eseguire esercizi di rinforzo del pavimento pelvico potrebbe causare ancora più problemi e “rafforzare” soltanto la disfunzione!

 

 

La diastasi dei retti è una condizione fisiologica e normalissima durante la gravidanza, mentre può diventare una condizione disfunzionale a distanza di tanti mesi o anni dal parto. In caso la diastasi fosse presente già prima della nuova gravidanza, è consigliabile cominciare un percorso di riabilitazione e ginnastica ipopressiva sin dal secondo mese post-partum. Non è consigliabile, invece, fare una valutazione ecografica della diastasi prima di 12 mesi post-partum. In generale, tra il terzo e il quinto mese post-partum la neomamma dovrebbe eseguire una valutazione del pavimento pelvico e della diastasi dei retti residua per poter riprendere l’attività fisica sportiva in tutta sicurezza ed evitare l’instaurarsi della diastasi come condizione patologica.

Il parto naturale per via vaginale, rispetto a quello cesareo, predispone maggiormente a traumi e lacerazioni dei tessuti del pavimento pelvico. Gli esiti cicatriziali, ad esempio, dopo un’episiotomia possono essere dolenti anche per tanto tempo, se non “ammorbiditi” da particolari trattamenti di scollamento delle fibrosi. Le stesse lacerazioni spontanee del perineo possono portare a due situazioni opposte: ipersensibilità o insensibilitá della cicatrice e dei tessuti circostanti. In entrambi i casi, è possibile intervenire con la riabilitazione del pavimento pelvico per portare questi tessuti ad un nuovo assetto circolatorio e di nutrimento del connettivo.

Hai altre domande?

Queste sono solo alcune delle domande comuni che ricevo riguardo i problemi del pavimento pelvico. Se hai altre domane o dubbi non esitare a contattarmi, cercherò di rispondere nel più breve tempo possibile.

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