Molti uomini, a tre mesi dall’intervento chirurgico di prostatectomia radicale o parziale, manifestano problemi di incontinenza urinaria, che nell’arco di un anno dall’intervento diminuisce sensibilmente, soprattutto se viene intrapreso un percorso di riabilitazione del pavimento pelvico.
Le alterazioni anatomiche, dovute all’intervento, modificano la normale fisiologia della minzione e causano una riduzione della continenza urinaria e, talvolta, deficit dell’erezione.
La riabilitazione ha un ruolo fondamentale nella prevenzione di questa complicanza.
La prostata nella fase pre-chirurgica causa tanti disturbi, quali la difficoltà ad urinare, la presenza di sangue nelle urine, la frequenza minzionale soprattutto di notte e la difficoltà a mantenere un getto di urina costante durante la minzione.
Le alterazioni anatomiche, dovute all’intervento, modificano la normale fisiologia della minzione.
Chirurgia urologica laparoscopica.
Vengono eseguiti anche protocolli riabilitativi pre-chirurgici, in modo da recuperare le inevitabili disfunzioni prima possibile e con meno effetti collaterali. Nel post-chirurgico, invece, gli esercizi di rieducazione saranno personalizzati sulla base delle caratteristiche dell’incontinenza urinaria:
- gli esercizi di Kegel di rinforzo ed elasticizzazione muscolare hanno lo scopo di migliorare la continenza e la qualità del flusso urinario
- il biofeedback e l’elettrostimolazione con sonda anale che prevedono l’utilizzo di strumenti di elettroterapia in grado di registrare contrazione e rilassamento muscolare durante l’esercizio attivo e passivo
Durante il percorso riabilitativo è importante seguire una dieta e adottare uno stile di vita sano per evitare disturbi gastro-intestinali che vadano ad indebolire e sovraccaricare un pavimento pelvico già troppo stressato.